Dove siamo: il cuore segreto del Matese Qui il paesaggio non si guarda, si ascolta.
Ci troviamo ad Alife, sul versante casertano del Parco Regionale del Matese, in una terra che non ha mai smesso di raccontarsi. Tra boschi di lecci, dolci colline e antiche vie pastorali, si apre un angolo intimo e potente: Valle Paola. Una piccola conca naturale, custodita tra le rocce e i silenzi, che dà il nome alla Tenuta Donna Paola.
Dove siamo



LA CAVA
La dolomia, roccia calcarea di straordinaria qualità, non è solo il simbolo identitario del luogo, ma anche un elemento chiave per la viticoltura. Le sue caratteristiche geologiche influenzano il microclima e la composizione del suolo, donando ai vigneti un equilibrio ideale per la produzione di vini dalla spiccata mineralità, freschezza e personalità.
Una valle antica, un’identità che ritorna
“Paola”, dal latino paulus — piccolo — è molto più che un toponimo. È la misura umana del paesaggio. Un luogo concavo, che accoglie. Qui, la vecchia chiesa rurale di San Michele Arcangelo, incastonata nella parete della ex cava di dolomia, custodisce secoli di storia spirituale.
Il culto micaelico, diffuso in tutto il Matese, trova proprio in questa grotta una delle sue espressioni più autentiche. È un culto di protezione e lotta, che scolpisce non solo la roccia, ma anche la coscienza di chi abita questi luoghi.
“Quis ut Deus” — Chi è come Dio?
Nel cuore della Tenuta sorge ancora oggi una cappella dedicata a San Michele, costruita nel 1784 su un antico tracciato sacro che univa Roma a Monte Sant’Angelo. Qui il territorio è fede, memoria e paesaggio.
Proprio in questo “campicello”, donato alla diocesi dai contadini della zona, inizia il racconto della Tenuta Donna Paola. Un racconto di terra e cielo, di mani e pietra, di sacralità e comunità.