Dove il vino
nasce dalla roccia
Agricoltura eroica tra le colline del Matese Acquista ora Dalla terra alla bottiglia:
il racconto di una rinascita
Chi siamo

Una valle antica, un’identità che ritorna

“Paola”, dal latino paulus — piccolo — è molto più di un toponimo: è la misura umana del
paesaggio. Un luogo concavo, che accoglie e custodisce.

La cappella di San Michele: fede, memoria e paesaggio

Nel cuore della Tenuta Donna Paola, sorge ancora oggi una cappella dedicata a San
Michele, costruita nel 1784 su un antico tracciato sacro che univa Roma a Monte Sant’Angelo.
È in questo “campicello”, donato alla diocesi dai contadini della zona, che ha inizio il
racconto della Tenuta: un racconto di terra e cielo, di mani e pietra, di sacralità e comunità.

Colle Capasso: la terrazza della rinascita

Poco più in alto si eleva Colle Capasso, un promontorio che domina l’intera piana alifana,
con lo sguardo verso il Monte Miletto e il respiro profondo del Matese.
All’inizio del ’900, Vincenzo Capasso produceva qui i suoi “Premiati Vini Spumanti”, spediti
in tutta Italia e all’estero: il Gran Spumante Matese e il Gran Spumante Pallagrello —
venduti rispettivamente a lire 120 e 96 — testimoniano un’identità vinicola che precede
marketing e disciplinari.

Il Pallagrello: un vitigno antico, un’identità ritrovata

In questo territorio nasce uno dei vitigni più antichi e nobili della Campania: il Pallagrello.
Originario delle campagne di Alife, Castel Campagnano, Pontelatone e Caiazzo, era già
noto nel XVIII secolo come “vino di corte” dei Borbone.

La sua riscoperta oggi coincide con quella di un territorio che ha scelto di rigenerarsi,
senza dimenticare chi è.
Tenuta Donna Paola raccoglie quel testimone, riportando in vita la vocazione agricola di
Colle Capasso con uno sguardo radicato e visionario.
Anche Monte Cila e la contrada Monticello continuano a produrre oggi il Pallagrello,
riaffermando un patrimonio di viticoltura antica.

Xystus Rosso

Un blend di uve Merlot e Casavecchia, che esprime al meglio la sua armonia grazie alla roccia e al terreno franco sabbioso che nutre le viti.

Xystus bianco

Un blend di uve Chardonnay e Falanghina, che esprime al meglio la sua armonia grazie alla roccia e al terreno franco sabbioso e ricco di scheletro che nutre le viti.

Xystus bianco

Càvea è un blend ottenuto principalmente da Tonda del Matese, varietà autoctona del territorio matesino, particolarmente ricca di squalene